Dopo un lungo ed estenuante viaggio in cui abbiamo attraversato gli appennini, siamo arrivati a Pompei, una meravigliosa città che ospita, ancora oggi, scavi archeologici promossi dall’UNESCO (United Nations Educational Scientific and Cultural Organization) patrimonio dell’umanità.
Con la nostra guida Evelina abbiamo iniziato la visita nella periferia della città, dove abbiamo ammirato l’ anfiteatro in cui si svolgevano lotte fra gladiatori e belve feroci, che arrivavano appositamente dall’Africa per combattere e passavano la loro vita all’interno delle gabbie.
Abbiamo avuto anche l’opportunità di vedere la mostra di 20 calchi delle vittime dell’eruzione del 79 d.C., allestiti in una piramide in legno e metallo posta al centro dell’arena.
Abbiamo proseguito la visita con la palestra, molto importante per i romani che tenevano all’educazione fisica, infatti il loro motto era “mens sana in corpore sano”.
Poi abbiamo percorso la via dell’abbondanza, dove abbiamo visto le strisce pedonali, alte circa venti centimetri per non calpestare i liquami provenienti dai bagni pubblici ed erano attraversate dai mercanti che, con i loro carri, trasportavano la merce a destinazione. Lungo il percorso abbiamo osservato i resti di molti edifici, tra cui case, negozi e taverne.
Abbiamo visto le terme, uno dei luoghi principali di relax per i romani. I romani si recavano alle terme dopo essersi esercitati in ginnastica.
Erano divise in due sezioni: una maschile e una femminile e, a loro volta, scomposte in tre sale: Calidarium (acque calde); Tepidarium (acque tiepide); Frigidarium (acque fredde).
La guida ci ha ricordato che al tempo dei romani c’era un sistema molto evoluto di acquedotti che portava acqua alle terme e alle fontane, pubbliche o private, molto frequenti a quell’epoca.
Abbiamo visitato anche un edificio particolare, il lupanare, dove le prostitute accoglievano gli uomini romani. Poco distante abbiamo visto, in rilievo su un muro, l’immagine dell’organo di riproduzione maschile, a quei tempi usato come simbolo di fertilità.
La nostra visita si è conclusa al Foro, la piazza principale della città circondata dai resti di edifici pubblici, religiosi ed economici.
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