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Rapagnano,il nostro paese…cenni storici

 Lo stemma del nostro Comune rappresenta una rapa,un cipresso e una stella cometa. Sembra che Rapagnano abbia tratto il suo nome della coltivazione nel suo territorio di rape o ravanelli. Secondo un esperto il nome originario di Rapagnano deriva invece da Ripa di Giano, un antico tempio dedicato a Giano Bifronte, che si trovava nel punto più alto del paese. Davanti al tempio c’era una vasca dove i fedeli si recavano a purificarsi prima di entrare nel luogo sacro. Altri studiosi ritengono che il nome di Rapagnano stia ad indicare l’antica appartenenza del luogo ad una persona di nome Rapano.

Rapagnano ha un’origine molto antica, infatti è citato da Prinio il Vecchio, uno storico vissuto nel primo secolo a.C. Nel VI secolo a.c., per la sua posizione e per la feritilità del suolo, il nostro paese è stato scelto dal popolo dei piceni per insedirvi i loro primi villaggi. Lo dimostrano i vasi di terracotta e in bronzo, le lance. gli elmi e gli scudi ritrovati in località S.Tiburzio e S. Colomba tra il 1881 e il 1911.

Si pensa che il nucleo originario di Rapagnano si sia costituito agli inizi dell’anno 1000. Nel 1100, come tanti altri centri, anche a Rapagnano è avvenuto il fenomeno dell’incastellamento, cioè la costruzione delle mura e delle torri che racchiudono l’intero abitato, rendendolo un castello fortificato. Si entrava nel paese attraverso due sole porte: porta Marina e porta Sole. Il nome è in relazione con il loro punto visivo. Queste porte venivano chiuse al suono dell’Ave Maria e chi era rimasto fuori poteva pernottare nella casa del viandante, presso la chiesa di S.Giovanni. In quel periodo, come quasi tutti i castelli vicini, Rapagnano era sotto il dominio del Vescovo di Fermo; nel 1229 divenne possedimento di Montegiorgio, ma poi fu riconquistato da Fermo, con il quale condividerà le suc­cessive vicende storiche.

Tra il 1600 e il 1700 Rapagnano ha subito notevoli trasformazioni. Le mura sono state sventrate in più punti oppure ricoperte dalle case, è stata ampliata la piazza, ricostruite le chiese e alcuni palazzi, tra cui il Palazzo Comunale. Nel 1800 è stata ampliata la chiesa parrocchiale. Anche il torrione, simbolo di Rapagnano, ha subito nel tempo varie trasformazioni.

 Gli abitanti di Rapagnano, nelle epoche passate, si dedicavano al lavoro dei campi, all’allevamento del bestiame e, in minima parte, a qualche attività artigianale, come la molitura dei cereali e delle olive. Nel suo territorio, presso il fiume Tenna, fin dal Medio Evo, sono esistiti ben tre molini ad acqua, de quali ancora restano le tracce: Il molino da Capo, il molino di Mezzo e il Molino da Piedi.
Rapagnano si vanta di aver dato i natali ad un Papa, Giovanni XVII, che governò la Chiesa per soli 137 giorni, a causa di una grave malattia che lo portò alla morte. Il Protettore di Rapagnano è San Giovanni Battista, del quale conserva gelosamente la mano destra in un prezioso reliquiario.
By |2021-02-01T20:55:17+00:00giugno 4th, 2008|3. CLASSE TERZA, 7. STORIA, CICLO 2005/2010|0 Comments

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